Aminoacidi per dimagrire, scopri quali sono i migliori

- Scritto da in Dimagrimento Integratori

È possibile utilizzare gli aminoacidi per dimagrire? Per rispondere a questa domanda è prima necessario chiarire alcuni concetti base relativi ai processi di riduzione del tessuto adiposo; solitamente l’atleta attivo nel body building, per diminuire la percentuale di grasso corporeo, riduce l’apporto calorico giornaliero, soprattutto a carico dei carboidrati, che rappresentano la principale materia prima da cui il nostro metabolismo vuole sintetizzare energia. Questo metodo risulta efficace per attivare la lipolisi, cioè la degradazione dei trigliceridi stoccati nel tessuto adiposo, ma se non si prendono le dovute precauzioni, insieme al grasso corporeo scompariranno anche parte dei muscoli faticosamente acquisiti.

A questo proposito, con il termine aminoacidi per dimagrire si intende la funzione energetico sostitutiva di questi macro nutrienti nei confronti dei glucidi. Il principio è molto semplice: in carenza di carboidrati il metabolismo attiva due diverse vie alternative di produzione energetica. La prima è l’ossidazione lipidica (e questo è un bene se l’obiettivo ricercato è il dimagrimento) ma la seconda è la gluconeogenesi, cioè un processo che si svolge nel fegato nel quale, a partire da substrati non glucidici (come gli aminoacidi) viene prodotto glucosio da impiegare nella sintesi di ATP.

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Dunque se non si forniscono detti aminoacidi dall’esterno, l’organismo attaccherà se stesso degradando i tessuti muscolari al fine di ottenere gli aminoacidi di cui necessita. Apportando invece adeguate quantità esogene di composti amminici, si potrà sperimentare quello che comunemente nel campo del fitness è noto come effetto anticatabolico.

Aminoacidi per dimagrire: alcuni fanno dimagrire veramente

Apparte quanto suddetto relativo all’azione antiproteolitica, che non è propriamente dimagrante ma sostiene il mantenimento della massa muscolare durante la dieta, esistono alcuni tipi di aminoacidi che possono avere una incidenza positiva diretta in termini di riduzione dell’adipe. Vediamo quali sono:

  • glutammina – si tratta di un aminoacido che nell’uomo non è essenziale, ma nonostante questo, essendo un ottimo propulsore del GH, se ne auspica l’introduzione dall’esterno nel momento in cui l’obiettivo che si vuole raggiungere è dimagrire. L’ormone della crescita anche noto come somatotropina è un ormone peptidico di carattere prevalentemente lipolitico, soprattutto laddove, nell’ambito della dieta per dimagrire, il bilancio calorico giornaliero è negativo.
  • arginina e citrullina – questi sono due veri e propri precursori diretti del GH, a differenza della glutammina infatti, non hanno necessità di essere ritrasformati per fungere da efficaci stimolatori del suddetto ormone;
  • gaba – si tratta dell’acido gamma amminobutirrico, un neuro trasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale che concorre in due modi, sempre relativi ad una maggiore secrezione di GH, ad aumentare la lipolisi. Infatti favorisce il completo recupero neurale durante le ore di sonno notturno dando manforte all’azione ormonale del GH che fisiologicamente, e secondo il ritmo circadiano, raggiunge i picchi fisiologici proprio durante la notte.

Sinergie con altri prodotti degli aminoacidi per dimagrire

Sebbene le motivazioni di cui sopra siano già più che sufficienti a giustificare l’uso degli aminoacidi per il dimagrimento, esiste una importante sinergia di sicuro interesse sportivo: si tratta dell’assunzione concomitante con una fonte di carnitina, meglio se nella sua forma acetilata. La carnitina è un efficace trasportatore degli acidi grassi nel mitocondrio, senza questo composto organico le molecole lipidiche non riuscirebbero a penetrare la membrana cellulare di queste piccole centrali termiche, provocando così un eccessivo accumulo di grasso all’interno del flusso ematico.

Grazie alla carnitina tutti gli acidi grassi liberati nella lipolisi potranno essere trasformati in glucosio dando luogo a due diversi risultati: più veloce smaltimento del grasso e sostegno alla prestazione energetica, fattore quest’ultimo che si rivela molto importante perchè sviluppa anche una azione anticatabolica (allo stesso modo della gluconeogenesi).