Come iniziare gradualmente la dieta a zona

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Non è sempre facile passare da uno stile alimentare sregolato alla dieta zona così rigorosa nei suoi principi e per questo motivo è bene effettuare il passaggio in modo equilibrato e graduale, distribuendo le novità nell’arco di alcune settimane. In questo approfondimento vedremo una strategia che consente all’organismo di entrare nella dieta zona in un mese e mezzo circa.

Questa gradualità ha anche il vantaggio di consentire un approccio psicologico molto positivo nei confronti del nuovo regime alimentare che verrà accettato in quanto risulterà più semplice da seguire e meno drastico.

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E’ molto importante, e i nutrizionisti moderni lo sanno bene, impostare la nuova dieta in modo che sia accettata dal soggetto, senza privarlo di tutti i cibi che ama all’improvviso e garantendogli una soddisfazione che passa attraverso il risultato da ottenere senza pregiudicare il gusto e garantendo il proseguimento del progetto di perdita di peso diminuendo gli “abbandoni in corso di dieta”.

Il primo mese di passaggio dalla dieta tradizionale a quella a zona

La prima settimana è dedicata all’eliminazione di tutti quei cibi molto ricchi di grassi nocivi, dal grasso della carne rossa al rosso dell’uovo, dalle frattaglie a tutti i derivati dei cibi che abbiamo menzionato; è possibile iniziare ad integrare acidi omega-3 con l’ausilio di specifici supplementi naturali.

La seconda settimana è dedicata invece a ridurre fino all’eliminazione le bevande dolcificate, dall’aranciata alla coca-cola, fino all’aperitivo. Vanno ridotti drasticamente anche caramelle, dolci, biscotti, gelati, tutti i cibi ricchi di zuccheri, merendine e bisogna sostituire con il fruttosio gli zuccheri che ad esempio andiamo ad aggiungere ai nostri caffè. La colazione può essere ad esempio composta da una spremuta di arancia non zuccherata, latte, yogurt, cereali integrali.

La terza settimana ha l’obiettivo di incrementare la quota di frutta e verdura: quelle da assumere sono asparagi, melanzane, carciofi, peperoni, cipolle, pomodori, ravanelli, spinaci, zucchine, finocchi, erbette, cavolfiori mentre andrebbero eliminate le patate, le carote, la zucca, mais, piselli e rapa rossa. La frutta migliore è rappresentata da amarene, arance, ciliegie, albicocche, fragole e lamponi, limoni, mele, mirtilli, pompelmi, pesche, kiwi mentre andrebbero eliminate banane, datteri, uva, fichi, tutta la frutta sciroppata.

Nella quarta settimana proseguiamo con un duplice obiettivo che è quello di effettuare almeno 5 pasti al giorno, considerando gli spuntini che si interpongono tra i pasti principali e aumentare la quota di acqua arrivando a 8 bicchieri al giorno pari a due litri, due litri e mezzo.

Le ultime due settimane 2 punti dieta zona e la variante italiana

Entrando nel mese seguente e quindi nella quinta settimana, si assumono in modo esatto le proteine dal punto di vista sia della qualità che della quantità preferendo quelle che derivano da pollo e tacchino senza pelle, pesce, formaggi magri, albume d’uovo individuando le porzioni facendo riferimento alle dimensioni e allo spessore del palmo della propria mano.

La sesta settimana prevede la riduzione drastica di pane, pasta e riso: significa che potremmo continuare a consumarli ma solo nella misura di mezze porzioni a pranzo o a cena.

Per tutti coloro che non riescono a rinunciare facilmente al glutine e quindi al pane, esiste una particolare variante della dieta zona chiamata zona italiana che segue comunque i principi di quella originale ma che si trova a metà strada tra la dieta mediterranea e la stessa.