
La scienza già da tempo è concorde nell’affermare che gli aminoacidi ramificati possono portare grandi vantaggi alla salute umana soprattutto in ambito sportivo e specialmente per chi si allena con regolarità in palestra.
In funzione della dieta tuttavia ci si potrebbe domandare se un supplemento di ramificati risulti sempre e comunque necessario, per quanto riguarda la sua capacità di migliorare o meno la composizione corporea totale.
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Alimentazione, aminoacidi ramificati proteine: l’ipotesi di McDonald
Lyle McDonald nel 2007 ha pubblicato il suo libro dal titolo “Protein book” e all’epoca ancora non esistevano studi che avessero verificato l’impatto degli aminoacidi ramificati in correlazione ad una maggiore perdita di grasso o in termini di conservazione e guadagno della massa magra in sinergia con la pratica regolare di un’attività cui pesi più una dieta calibrata su un atleta.
L’autore ha affermato nel suo testo di partire dal presupposto che sia corretta la raccomandazione di aumentare l’apporto proteico nell’ambito della pratica sportiva. Considerando altresì che le proteine dall’elevato valore biologico contengono già di per loro un elevata percentuale di BCAA, l’ipotesi diventava capire se effettivamente una integrazione esterna di ramificati in forma libera potesse condurre a ulteriori vantaggi.
Uno sportivo che pesa 100 chili consuma circa 3 grammi di proteine per ogni chilo di peso, quindi il suo apporto alimentare include almeno 300 g di proteine di qualità ogni 24 ore. Queste proteine possono contenere fino a 75 g di aminoacidi ramificati ma le percentuali variano a seconda del tipo di proteina.
L’assunzione di aminoacidi ramificati aggiuntivi può garantire effettivamente dei benefici che la scienza può dimostrare? La maggior parte delle ricerche che ha esaminato l’attività di un supplemento sembra non aver mai tenuto in effettiva considerazione il fabbisogno reale dello sportivo per quanto riguarda l’apporto proteico giornaliero.
Aminoacidi ramificati proteine: serve aggiungere integratori di BCAA alla dieta?
Le proteine alimentari sono costituite per il 20% da aminoacidi ramificati e le più ricche sono quelle di origine animale. Tra queste, le più popolari sono quelle del siero di latte che contengono circa il 25% di ramificati rispetto al quantitativo complessivo di materia proteica. Un misurino quindi di questi supplementi può garantire almeno 5 grammi di BCAA.
Chi pratica body-building già segue una dieta molto ricca di proteine, spesso e volentieri di origine animale, quindi il fabbisogno consigliato è già ampiamente coperto. Inoltre tali stime non tengono quasi mai in considerazione il materiale proteico e gli aminoacidi che derivano dalle fonti vegetali. Ad esempio le stesse proteine del grano contengono il 15% di BCAA mentre quelle che derivano dalla soia ne apportano circa il 18%, lo stesso quantitativo percentuale contenuto nella carne.
Perché assumere un integratori ramificati?
Se un atleta per qualsiasi motivo non riesce a garantirsi il giusto apporto di proteine attraverso la dieta, ecco che un supplemento di ramificati liberi può rappresentare un valido aiuto. Inoltre bisogna considerare che l’integratore di BCAA può risultare particolarmente efficace se viene assunto prima e dopo il workout. A seconda del contenuto percentuale di leucina infatti (rispetto agli altri ramificati) il prodotto può avere un impatto più o meno tangibile sulla sintesi di nuove proteine o piuttosto su una più spiccata azione energizzante.
L’utilizzo di un integratore a base di aminoacidi ramificati liberi quindi diventa auspicabile per garantire direttamente e in maniera rapida dei benefici effettivi in determinate circostanze, come è il caso di una dieta che non apporta il giusto quantitativo di proteine e per sostenere specifiche funzioni biologiche assumendolo nelle fasi che seguono e precedono il workout.