
Di solito ci preoccupiamo per i suoi livelli troppo alti, fatto sta che il cortisolo rappresenta uno degli ormoni che più frequentemente teniamo sotto controllo perché è notoriamente associato ai livelli più elevati di stress sia acuto e cronico.
Tale attenzione è tipica del mondo sportivo perché il rapporto tra il cortisolo e il testosterone si configura come un parametro importante per valutare la condizione atletica. Quando la proporzione tra cortisolo e testosterone risulta sbilanciata a favore del primo si evidenzia il sovrallenamento e il catabolismo delle fibre muscolari. Livelli elevati di cortisolo sono dannosi per gli atleti ma anche per le persone comuni il cui metabolismo viene alterato favorendo una maggiore predisposizione all’aumento del grasso e alla manifestazione della sindrome metabolica.
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Vitamin C 1000mg 90cpsVitamina C1000 con Bioflavonoidi 100cpsVitamin C 1000+ 100cpsSpesso elevati livelli di questo ormone sono correlati all’aumento di peso, alla ritenzione idrica, a gonfiori difficili da trattare anche in concomitanza ad una dieta ipercalorica, con una tendenza addirittura al peggioramento. Oggi però trattiamo di un fenomeno apparentemente opposto e sempre più diffuso che è rappresentato da bassi livelli di cortisolo.
Bassi livelli di cortisolo: cause e problematiche correlate
I bassi livelli di cortisolo possono essere dovuti a un uso prolungato di farmaci come i corticosteroidi oppure possono essere legati a un trauma cerebrale, ad alterazioni dei recettori e dell’ippocampo o problemi alle ghiandole surrenali. Tuttavia la motivazione più frequente di un abbassamento del cortisolo è inaspettatamente legata allo stress. In risposta allo stress, sia fisico, che emotivo, psicologico o ambientale, dovuto a malattie o una combinazione di tutti questi motivi, il corpo cerca di contenerne la sua produzione che risulta dannosa in primo luogo per il cervello. Quando la quantità di stress è superiore alla capacità del corpo di compensare e recuperare, si manifesta la condizione di insufficienza surrenalica o meglio ipocortisolismo.
Come riconoscere e trattare la carenza di cortisolo
Il fenomeno dello scarso cortisolo genera ipoglicemia, dolori articolari, fibromialgia, allergie, malattie autoimmuni, infezioni respiratorie, alterazioni al sistema immunitario e può essere riconosciuto dalla difficoltà ad alzarsi dopo il sonno, dalla stanchezza continua, dalla tendenza a consumare cibi salati, dal calo della libido, dalla tendenza alla depressione, problemi di memoria e di tolleranza nei confronti delle altre persone, apatia, sonnolenza tra le 15 e le 18 del pomeriggio.
Oltre a questi sintomi è fondamentale per una diagnosi corretta verificare in laboratorio con adeguati esami i valori del sangue e delle urine. Anche il test salivare è ritenuto estremamente appropriato per la diagnosi e prevede quattro campionature al giorno. Una volta diagnosticata la carenza di cortisolo si può intervenire sullo stile di vita e sull’alimentazione, sfruttando la sinergia degli integratori alimentari e andando a individuare i cibi che causano allergie o intolleranze. Tra gli integratori, molto utilizzato è il ginseng coreano, il ginseng siberiano, la rodiola rosea, le vitamine del gruppo B, l’acido ascorbico.