Conosci le proteine idrolizzate?

- Scritto da in Domande Frequenti Integratori

Dedichiamo il titolo di oggi alle proteine idrolizzate, miscele di aminoacidiche ricche di peptidi che provengono da una proteina animale o vegetale e sottoposte ad un processo di idrolisi: può trattarsi in origine di proteine del siero di latte o dell’uovo, oppure della soia che rappresenta la sorgente più utilizzata per quanto riguarda le fonti non animali.

La particolarità e l’utilità del processo di idrolisi è che questo mima quanto avviene nello stomaco nell’intestino dell’uomo in cui l’attività di alcuni enzimi come ad esempio la pepsina, la proteasi e la tripsina, scompongono le molecole proteiche in parti più piccole chiamate peptidi fino ad ottenere singolarmente gli aminoacidi.

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Proteine idrolizzate e le varie forme di idrolisi

Due molecole di aminoacidi insieme costituiscono un di peptide, tre molecole formano un tri-peptide e così via: se il peptide contiene meno di 10 aminoacidi si definisce oligopeptide. Il polipeptide, di contro presenta una catena costituita da meno di 100 aminoacidi mentre si passa alla definizione di proteina vera e propria quando il numero delle unità singole supera questa cifra.

È bene notare che l’intestino umano è capace di assorbire anche peptidi piccoli in maniera apparentemente più semplice rispetto agli stessi aminoacidi liberi. Le proteine sottoposte ad idrolisi sono conosciute anche come proteine pre digerite. Anche se l’idrolisi può essere realizzata con diverse tecniche, (ad esempio aumentando la temperatura o sottoponendo la sostanza all’attività di un acido o di una base) la proteina idrolizzata per gli integratori sportivi e la medicina è generalmente ottenuta dall’idrolisi enzimatica. In questo modo il processo può conservare alcune componenti importanti che il calore gli acidi disattivare ebbero, migliorando tra l’altro il gusto finale (più il processo di idrolisi è avanzato e più amaro risulterà il prodotto).

Miscele ipoallergeniche adatte agli sportivi: le proteine idrolizzate

Per quanto riguarda l’utilizzo della proteina idrolizzata, si tratta di una formula ipoallergenica adatta ai soggetti allergici o intolleranti alle proteine del latte. Per quanto riguarda più strettamente l’ambito sportivo rispetto ai soliti integratori di proteine polvere, le idrolizzate si contraddistinguono per due vantaggi importanti.

  1. Il primo di questi benefici è che si tratta di prodotti meglio tollerati nell’intestino soprattutto per coloro che di solito lamentano problemi addominali e gonfiori con le proteine in polvere tradizionali.
  2. Inoltre si tratta di sostanze che vengono assorbite e digerite più velocemente migliorando e accelerando l’assorbimento, con un maggiore picco insulinico e un incremento più rapido degli aminoacidi nel sangue.

In questo modo si configura un integratore particolarmente adatto al post-workout per migliorare il recupero e sfruttare la classica finestra anabolica, un prodotto funzionale per tutti gli sportivi interessati a conservare ed aumentare la propria massa muscolare.

Se questi prodotti influiscono positivamente sul rilascio dell’insulina, in concomitanza a liquidi e carboidrati migliorano anche il ripristino del glicogeno nella muscolatura al termine dell’attività fisica. Uno studio in particolare ha confrontato le proteine idrolizzate del siero di latte rispetto a quelle isolate scoprendo che se da una parte la velocità di svuotamento gastrico è analoga, il picco insulinico delle proteine idrolizzate pur verificandosi una ventina di minuti dopo quelle tradizionali risulta più intenso e consistente – superando le tre ore di durata.