
La composizione della massa corporea è un indice che ci informa sulla distribuzione percentuale dell’acqua, del grasso e del tessuto muscolare. L’obesità è diventata ormai una condizione estremamente diffusa su scala globale ed è accompagnata da un aumento del rischio di contrarre numerose patologie – dal diabete fino alle malattie cardiovascolari -.
Il tessuto adiposo è un organo endocrino che influisce cioè sulla produzione e la concentrazione degli ormoni e secerne alcune molecole chiamate adipochine (che si distinguono dalle miochine generate dal tessuto magro di cui parleremo più avanti).
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Flax Seed Oil Organic 100cpsAbdoplan Gel 200mlPycnogenol 60cpsAdipochine e miochine: come la composizione corporea influisce sugli stati infiammatori
Le adipochine possono essere sia di tipo antinfiammatorio che di tipo infiammatorio ma nella condizione di obesità c’è un forte sbilanciamento a favore della tipologia infiammatoria che determina un quadro cronico e perlopiù silente almeno sul breve e medio periodo. Queste molecole determinano una condizione infiammatoria che produce disfunzioni biologiche specialmente a livello viscerale dove si attiva la maggiore produzione dei radicali liberi.
Se da una parte l’attività fisica ci consente di prevenire le malattie croniche e a ridurre la massa adiposa, essa ci consente anche di modificare direttamente l’attività infiammatoria del tessuto grasso: quali sono i processi che si attivano attraverso la pratica di uno sport?
Come accennato all’inizio dell’articolo anche il tessuto muscolare magro è capace di svolgere funzioni endocrine e di produrre molecole attive note con il nome di miochine. Esse risultano coinvolte in numerose funzioni dell’organismo, modificando il grasso bianco in una variante (dalla colorazione beige) più attiva attraverso l’aumento sia nel numero che nella dimensione dei mitocondri. Grazie all’esercizio fisico quindi queste molecole generate dai tessuti magri riescono a migliorare l’ossidazione degli acidi grassi ed anche la sensibilità all’insulina.
Un’attività fisica ben strutturata e soprattutto regolare e continuativa aiuta quindi la bioattività dei tessuti adiposi migliorando la funzionalità vascolare e diminuendo l’infiammazione sia a livello locale che sistemico.
Caratteristiche dell’esercizio fisico che riduce le infiammazioni
Quali sono però le caratteristiche dell’attività fisica da svolgere per ottenere questi importanti risultati? In primo luogo l’allenamento andrebbe svolto almeno tre volte a settimana con una certa intensità, legata alla frequenza cardiaca per i workout aerobici e all’utilizzo di determinati carichi e alla produzione di acido lattico per quanto concerne un allenamento con i pesi – in relazione al massimo che è possibile sollevare in una singola ripetizione -.
La durata dell’esercizio fisico può variare dei 20 minuti in caso di intensità maggiore fino ai 40 minuti parlando di attività moderata. Attenendosi a questi semplici consigli pratici è possibile abbassare notevolmente il tasso di incidenza di alcune malattie metaboliche e dei tumori.
L’equilibrio ormonale quindi svolge un ruolo fondamentale in termini di prevenzione e abbassamento immediato degli stati infiammatori. Grazie all’attività fisica inoltre si favorisce una buona concentrazione di testosterone e altri fattori di crescita che aiutano a mantenere in salute la muscolatura. Un approccio simile, efficace e decisamente low cost, esplica i massimi effetti in abbinamento ad una dieta varia ed equilibrata a prevalenza vegetale: ricordiamo infatti che le proteine animali generano una maggiore condizione di acidità interna per via dell’elaborato processo di assimilazione cui il corpo umano è costretto durante la digestione.